In pieno momento SALONE DEL MOBILE 2018, Tanit iDea recupera con dal cassettone in soffitta un vecchio articolo scritto nel 2011 proprio in occasione del Salone, una testimonianza diretta di come una città subisca meravigliose metamorfosi in occasione di eventi all’insegna delle creatività.
Life to the City! Quando un evento sa travolgere di creatività e stimoli un’intera metropoli.
La primavera porta alle nostre città una rivitalizzazione generale grazie a mille eventi grandi e piccoli che celebrano la fine delle ombre invernali, un po’ come se ognuno “ci mettesse del suo” nel mostrarsi rinnovato e un po’ più creativo dopo tutti quei mesi freddi.
La stagione più matta dell’anno porta con sé anche grandi happening in grado di “travolgere” letteralmente intere metropoli, l’esempio eccellente e tutto italiano è proprio la Settimana del Design Milanese che si è svolta lo scorso Aprile.
Il Salone del Mobile di Milano ha visto dalla sua nascita, nel 1961, un incremento notevole di visitatori da tutto il mondo, da 12.000 nella prima edizione sino agli oltre 300.000 di oggi. E questi dati riguardano solo la parte ufficiale della settimana del design milanese che si svolge nei padiglioni della Fiera di Milano a Rho, 200.000 metri quadri di spazi espositivi progettati da Massimilano Fuksas.
La settimana del Design diventa un evento ancor più imperdibile grazie al suo “circuito off”, ovvero il FuoriSalone, e tutta una serie di eventi collaterali che travolgono letteralmente Milano e la trasformano, per una settimana, in un tempio di design, moda, stimoli creativi provenienti da ogni parte del mondo, “da visitare anche se non ci capisci nulla di design” ha affermato sul numero speciale della rivista Interni il direttore del Design Museum di Londra.
Il FuoriSalone ha invaso 500 spazi pubblici in città ed il suo cuore è stato il Tortona Design Week, ovvero Superstudio, e il suo Temporay Museum for New Desing, in via Tortona 27, teatro di contaminazioni interessantissime tra arte, design, natura, tecnologia, grandi nomi ed emergenti.
E allora come orientarsi in questa immensità di stimoli, luoghi e informazioni? Beh, Touch News come sempre ha le sue fonti e qualche buon contatto! Abbiamo parlato e vagato per la Milano Design Week 2011 a braccetto con il nostro “Uomo dentro al Fuori Salone”, Lorenzo Basoni, Style Coordinator.
Attraversando il visionario ingresso dello stand di Alcantara intitolato niente meno che “Can you imagine?” chiedo a Lorenzo di parlarmi della sua professione e del ruolo che ha questo evento nella sua agenda.
Il mio percorso formativo è stato in architettura, specializzandomi in Interior Design & Decoration e in Design Communication. Ho lavorato alcuni anni anche nel mondo della moda, e, forse grazie all’incrocio con le competenze in design e architettura, occupo oggi la posizione di Style Coordinator. Sono una figura che funge da collante tra il mondo della tendenza (moda, arredo, interior, lifestyle, ecc) e il mondo del marketing e della comunicazione, il mio compito è trasformare questi input del mercato in materiali di comunicazione, negozi, moodboards, ecc., aiutando le aziende a creare un’immagine che rafforzi il Brand, allineandosi con trend e esigenze del mercato, senza però sviarne la natura e l’identità della stessa.
A questo punto la conversazione tra noi si trasforma in intervista, e la mia curiosità non trova pace, assecondata dalla voglia di Lorenzo di raccontarci il suo modo di vivere questo evento.
Per figure come la mia, la “Milano Design Week” è uno dei periodi più importanti e impegnativi dell’anno, un faccia a faccia periodico con il “what’s going on” in tutti i settori. La fiera”I Saloni Worlwide” Ë il fulcro di tendenze per il mondo dell’arredo e del complemento d’arredo e raccoglie in pochi giorni nello stesso posto nel mondo tutti i nomi che vale la pena di conoscere.
La cosa però più importante di questa settimana, non è il Trend Scouting fatto all’interno della Fiera di Milano, ma invece quello che succede in tutta la città come riflesso di questo evento, il “Salone del Mobile” diventa allora “Milano Design Week” (“Salone Internazionale del Mobile” e “FuoriSalone” di Milano), dove mondi diversi e una volta anche distanti – convergono per presentare nuove tendenze e proposte. Persone di tutto il mondo, da tutti i settori, vengono a conoscere e scoprire la città e le novità che essa offre durante questo periodo.
Per qualche giorno, Milano diventa un’esperienza sensoriale a 360 gradi: prendere la metro, bere un caffè in un bar, sedersi in un parco a riposare, entrare in uno showroom o fare shopping, diventano attimi di grandi sorprese.
Tutti i business godono di questa settimana.
Il Fashion, che negli ultimi anni ha sviluppato sinergie continue con il settore arredo, e che ogni anno intensifica il co-marketing con produttori di design per presentare nuove proposte proprio in questo periodo.
Arte, musei e gallerie durante questa settimana vestono il meglio delle loro collezioni e ricevono un significativo incremento nelle presenze.
La ristorazione, molti locali si prestano come location per eventi e presentazioni di prodotti, ma anche semplicemente per servire tutta l’umanità che si riversa sulle strade della città. E così tanti altri esempi, anche più “irreverenti” come i laboratori meccanici per biciclette di Via Tortona, che per una settimana diventano showroom di occhiali di design firmati da noti artisti e creativi. La città come essere vivente, i suoi spazi pubblici diventano installazioni che animano ogni angolo urbano, che coinvolgono tutti, dai bambini agli anziani, sino ai “fashion addict” con esperienze legate allo shopping di prodotti esclusivi dedicati solo a questa settimana. E, naturalmente, i “design addict” che trovano sfogo alla loro passione in ogni singolo angolo della città.
Per me, che ricopro tutte queste categorie, la presenza durante tutta la settimana a Milano è fondamentale per scovare nuove o vecchie novità, che possano essere utili come proposte, ma principalmente, per vivere l’esperienza di essere sommerso nella tendenza e respirarla nell’aria durante ogni momento di quei giorni.
A questo punto la domanda sorge spontanea: hai preferito il Dentro o il Fuori Salone? La risposta Ë istantanea.
Sicuramente il FuoriSalone. La differenza è molto semplice, il Salone del Mobile è un evento legato alla Fiera di Milano RHO, dove produttori e editori di tutto il mondo, creano stand e allestimenti per presentare i loro prodotti. Mentre al FuoriSalone ci sono tutte le aziende di design (e non) che usano spazi in tutta la città per presentare le loro proposte. Il FuoriSalone è la città viva che interagisce con il design: ogni tanto capita di trovare uno showroom di arredamento, ma anche un vecchio teatro dove presentano una sfilata di vestiti fatti in carta riciclata o un bosco di alberi di ferro proprio dietro al duomo di Milano.
Un esempio di contaminazione interessante tra Moda e Design è sicuramente stata la presentazione di HERMES presso la Pelota di Via Palermo, uno dei momenti più stimolanti della settimana. La famosa casa di moda, ha rafforzato la sua collezione di Oggetti di Arredo, presentando il tutto in un’installazione di Shigeru Ban, fatta in carta e tubi di cartone. All’interno dello storico bocciodromo di Milano svettava questa magnifica pagoda di carta, che a sua volta ospitava pezzi disegnati da noti nomi come Citterio o Enzo Mari, parlando il linguaggio del vero lusso e del gusto, non la tendenza pura, non design sconvolgente, ma gusto e raffinatezza senza tempo.
Altre installazioni interessanti sono state presso Super Studio Più di Zona Tortona, dove CANON ha ricreato un universo di sensazioni attraverso fili di nylon e potenti proiettori, in uno spazio emozionale pieno di immagini naturali e suggestioni sensoriali. SAMSUNG ha presentato dei potenti Golem mediatici che parlavano di innovazione e tecnologia.
MOROSO nel suo spazio di Via Pontaccio, ha presentato un fantasmagorico allestimento di Tokujin Yoshioka chiamato “Twilight” dove vapore d’acqua, musica e luci, creavano un effetto lunare magico, lasciando scoprire i nuovi oggetti e prodotti attraverso un velo di mistero.
Mentre parliamo di queste esperienze da Salone stiamo ancora girando per lo spazio di Alcantara dove i top designer Giulio Cappellini e Paola Navone hanno messo in scena idee di casa tra fashion e design, illuminazioni deboli ma colori decisi, forme intriganti per materiali rassicuranti come il legno.
Le contaminazioni tra Moda e Design di cui ci parla Lorenzo sono evidenti vagando per il FuoriSalone, ìil mondo della moda ha aiutato a divulgare il designî afferma il direttore di W sempre su Interni, ìlíha fatto prima di tutti gli altri Tom Ford con le sue campagne pubblicitarie in cui ha collocato pezzi storici di design ambientanti nei suoi interni postmoderniî.
Mi guardo intorno e sento forte il mondo del design e quello italiano in particolare, pi˘ della moda forse, che ora vedo approfittare del traino del Salone per darsi quel tono in più, per ritornare da mercato puro a laboratorio di creatività vera.
Parlando di questo, Lorenzo ci racconta: “Penso che sia naturale il legame tra i due mondi, la sensibilità di chi crea la moda è vicina a quella di chi crea l’oggetto, sono semplicemente approcci e materie diverse. Oggi giorno è fondamentale la contaminazione a tutti i livelli, musica, arte, moda, design, food, e altro interagiscono liberamente, donando – da una nota, a un profumo, ad un materiale nuovo – nuovi stimoli a chi riesce a trasformarli in cose concrete. Ritengo però che le aziende non debbano sviare la loro identità di marchio in nome di una sfrenata ricerca di nuovi spazi di mercato, è giusto condividere e sperimentare, ma è importante che i brand riconoscano i propri settori di riferimento e il proprio core business.
Il caso Hermes è significativo, l’installazione alla Pelota è un viaggio nell’universo del Brand, dal gusto, al profumo, alla materia, al colore, era come abitare un grande oggetto di fine pelletteria, che non cercava di sconvolgere, ma di rassicurare e affermare le loro qualità.”
Come cambia a tuo avviso Milano durante la settimana del salone?
“Milano diventa una metropoli al 100%, questo è l’unico vero momento dell’anno che coinvolge tutta la trama urbana della città. Eventi e manifestazioni all around, feste tutti i giorni, presentazioni a qualunque momento, interviste, tv e giornali dappertutto per cercare di registrare e immortalare un “attimo” di questa atmosfera frizzante. Il momento coinvolge davvero tutti, dai milanesi a chi viene da fuori solo per questo evento, chiunque può entrare e visitare le mostre, andare negli showroom a vedere gli allestimenti, partecipare alle presentazioni con i designer; non c’è alcun elitarismo come succede invece durante la Fashion Week, è un grande Open House per tutti gli strati della città, resta a chi la vive la decisione di esserne partecipe o meno”.
Ecco come una grande metropoli cambia forma, sapore e colore grazie un evento che riesce a coinvolgerla tutta, facendo prevalere la creativit‡ alle mere logiche di business, in Italia questo accade assai di rado, validi tentativi li segnano Il Future Film Festival e ArteFiera a Bologna ad esempio, creando mille connessioni e ponti tra diverse location sparse per il mondo e unite da un unico intento, il migliore forse, la passione per líarte.
Uscendo dai nostri confini questi fenomeni sono più frequenti, basti pensare alla totalità con cui la Fashion Week travolge Parigi, dove la moda diviene il traino di arte e design inscenando la tendenza opposta a quella della Milano Design Week.
Altro caso celebre è Berlino durante la Love Parade o Los Angeles durante la Settimana degli Oscar, ma nessuna settimana cosi intrecciata nell’urbano quotidiano della città e con un arco di tempo cosi lungo come la Milano Design Week.
Made in Italy come laboratorio di creatività, il meglio del nostro modo di vedere la vita e che nonostante tutto, nonostante la crisi, nonostante i conflitti ideologici e politici che ogni giorno attraversano il nostro paese, ci consente ancora e sempre di essere grandi.
Caterina Leonelli & Lorenzo Basoni
TouchNews
Giugno 2011 | Numero 2
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